I disturbi neurocognitivi sono gli unici, nel DSM-5, ad avere un’eziologia potenzialmente determinata. Sono, infatti, disturbi in cui è possibile individuare con chiarezza una corrispondente problematica a livello neurofisiologico che può essere degenerativa, quindi presentarsi con il normale invecchiamento, oppure dovuta a traumi cranici, lesioni o tumori cerebrali.
Per diagnosticare un disturbo neurocognitivo occorre valutare diversi domini neurocognitivi, cioè aree di funzionamento cognitivo e motorio quali attenzione, funzioni esecutive, apprendimento, memoria, linguaggio espressivo e ricettivo, area percettivo-motoria, cognizione sociale (riconoscimento delle emozioni, teoria della mente) utilizzando il colloquio clinico e strumenti psicometrici come AAT, BADA, MMSE, Test di Spinnler e Tognoni.